La Federcalcio italiana ha annunciato, martedì, che la Lazio, il suo presidente Claudio Lotito, i medici del club Ivo Bolsini e Fabio Rodia sono stati deferiti al Tribunale Federale Nazionale dopo aver indagato sulle violazioni dei protocolli Covid-19.
La FIFA ha dichiarato in un comunicato che il club della lega italiana è accusato di “violazioni delle norme federali e mancato rispetto dei protocolli sanitari applicabili”.
Il portavoce della Lazio Roberto Rao ha risposto in un comunicato: “Abbiamo fiducia nella giustizia sportiva, che si esprimerà negli uffici competenti, affinché i fatti vengano adeguatamente rielaborati e si riconosca che non sono coinvolti a pieno nelle accuse contestate. “
Il 3 novembre è stata aperta un’indagine su possibili violazioni dei protocolli relativi ai test per Covid-19. Il campo di allenamento del club è stato ispezionato e sono stati verificati i risultati dei test di indagine.
Lotito è accusato di “mancata attuazione, o mancato rispetto delle norme per gli esami sanitari e dei necessari contatti delle competenti autorità sanitarie locali”.
L’elenco delle violazioni include la mancata segnalazione immediata di casi positivi alle autorità sanitarie locali, l’impossibilità di impedire a tre giocatori di partecipare a una sessione di allenamento dopo aver ricevuto test positivi e due volte la mancata imposizione di un periodo di isolamento obbligatorio di 10 giorni al giocatore asintomatico. Successivamente ha partecipato a una delle partite del campionato italiano.
“Si tratta di interpretare le regole sul tema del Covid-19, sia in termini di obbligo di comunicazione con l’ASL, sia per l’interpretazione pratica di alcuni standard di protocolli medici”, ha detto la Lazio in un comunicato.